"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



martedì 24 aprile 2012

STEPHEN GUNN

STEPHEN GUNN

Ho conosciuto letterariamente Stephen Gunn ([1]) in un’antologia dedicata, come dichiara contraddittoriamente il suo titolo, ai finti “stranieri” che occupano (soprattutto) le pagine di quella testata di genere che è Segretissimo ([2]).
Perché Gunn in realtà si chiama Stefano Di Marino.

L’autore è noto soprattutto per il suo personaggio del Professionista, ovvero Chance Renard. Le cui avventure pubblicate su Segretissimo sono le più lette dopo quelle di SAS.

Di Marino è un salgariano di Milano.
Salgariano - con orgoglio (tanto che di persona lo ho incontrato, solo recentemente, alla presentazione di un volume dedicato all’autore veronese) - nello stile; nella sua passione per ambientazioni esotiche, nel suo amare certe descrizioni “di viaggio” pur in un’epoca in cui il mondo lo si può vedere con facilita grazie alla rete delle reti; nella sua produzione che è ingente; nei generi in cui si cimenta che sono più vari di quanto il lettore della sola saga del Professionista possa pensare.
I suoi riferimenti al “padre degli eroi” sono più o meno espliciti: ad esempio in Sopravvivere alla notte (del 1992) la citazione del Corsaro Nero è sfumata, ma chiara a chi subisce il fascino della parola Ventimiglia.

Milano compare più spesso nelle storie firmate Gunn da quando Chance Renard ha una base in questa città ([3]) e le sue avventure hanno anche squarci mediolaniensi, appunto.
Soprattutto, a Milano è ambientato già Per il sangue versato (del 1990 e suo primo romanzo) che contiene diversi spunti che Gunn/Di Marino poi svilupperà.

Un grande pregio dell’Autore è la sua onesta letteraria: egli non ha problemi a classificare pulp la propria opera ([4]).

Se vi ho incuriosito, sappiate che da maggio 2012 quale supplemento di Segretissimo avrà inizio una ristampa ragionata (e con inediti) delle avventure del Professionista.
Per il resto dovete mettervi in caccia.


                                                                                                                      Steg



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[1] Come anche Alan Altieri, questa evidentemente è un’altra storia, pur con qualche tangenzialità letteraria con quella che qui narro.
[2] Legion, Supersegretissimo (Estate Spia) n. 36 del 2008. Il racconto è “Contratto veneziano”.
[3] Quella parigina è durata poco, ma in futuro, chissà?
[4] In questo forse con asiatica abilità da praticante di arti marziali sfrutta l’altrui vanità: lasciate che siano gli altri a dichiarare scrittori e basta Dashiell Hammett o Raymond Chandler.

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