"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



venerdì 13 aprile 2012

GIOVENTÙ: BRUCIATA, DA SPRECARE, INUTILE

GIOVENTÙ: BRUCIATA, DA SPRECARE, INUTILE



La gioventù è un bene in senso giuridico? In caso di risposta affermativa, esso è insuscettibile di essere oggetto di interferenze da parte di chiunque diverso dal suo titolare?

L’opposizione fra una visione individualistica (di chi è non credente in una religione o un’ideologia?) e una collettivistica (all’opposto chi è credente) fornisce la risposta che ognuno vuole.
Reputo, però, che siano molto pochi i giovani disposti a che altri dettino regole quanto al vivere e consumare quegli anni ([1]).



Mi sono posto spesso gli interrogativi di apertura anche in quanto trovo stupido il luogo comune per cui i giovani sono il futuro (addirittura anche di altri): semmai il futuro lo sono i prossimi ex giovani.
I giovani sono il presente, il loro.



Luogo comune ancor più odioso è caratterizzare la gioventù di spensieratezza.
Pertanto, ciò conferma che della gioventù non può disporre che chi la sta vivendo.



In conclusione: ognuno dopo la seconda guerra mondiale ([2]) è (o è stato) posto nella possibilità di fare ciò che voleva della propria gioventù.
L’ideale è averne bruciata un po’ (dunque con velocità), dilapidata un po’ e con la coscienza del fatto che essa può anche essere stata inutile.



Le fonti del titolo di questo post sono ([3]), in ordine:
- il forse oggi non più celeberrimo film di Nicholas Ray che consacrò James Dean (Gioventù bruciata ([4]));
- una canzone, non la più famosa, dei DAF che ha dato anche il titolo ad un libro (tradotto in Francese) (“Verschwende deine Jugend”);
- il tatuaggio di Richey Edwards (recitante “useless generation” ([5])) utilizzato (con modifica) per la copertina dell’album Generation Terrorists dei Manic Street Preachers e ripreso nel testo di una loro canzone (“Repeat (UK)”).





                                                                                                          Steg







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[1] Da qui l’assurdità di considerare giovani persone oltre i trent’anni. La gioventù cessa quando si pensa anche ad altri?
[2] Come data approssimativa per la nascita del teen-ager come categoria sociale.
[3] Mi scuso con chi già li conosce.
[4] Raro caso di efficace traduzione del titolo originale: Rebel without a Cause.
[5] Mi arrogo la licenza di far equivalere una generazione alla sua gioventù.

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