GIOVENTÙ: BRUCIATA, DA SPRECARE, INUTILE
La gioventù è un bene in senso giuridico? In caso di risposta affermativa, esso è insuscettibile di essere oggetto di interferenze da parte di chiunque diverso dal suo titolare?
L’opposizione fra una visione individualistica (di chi è non credente in una religione o un’ideologia?) e una collettivistica (all’opposto chi è credente) fornisce la risposta che ognuno vuole.
Reputo, però, che siano molto pochi i giovani disposti a che altri dettino regole quanto al vivere e consumare quegli anni ([1]).
Mi sono posto spesso gli interrogativi di apertura anche in quanto trovo stupido il luogo comune per cui i giovani sono il futuro (addirittura anche di altri): semmai il futuro lo sono i prossimi ex giovani.
I giovani sono il presente, il loro.
Luogo comune ancor più odioso è caratterizzare la gioventù di spensieratezza.
Pertanto, ciò conferma che della gioventù non può disporre che chi la sta vivendo.
In conclusione: ognuno dopo la seconda guerra mondiale ([2]) è (o è stato) posto nella possibilità di fare ciò che voleva della propria gioventù.
L’ideale è averne bruciata un po’ (dunque con velocità), dilapidata un po’ e con la coscienza del fatto che essa può anche essere stata inutile.
Le fonti del titolo di questo post sono ([3]), in ordine:
- il forse oggi non più celeberrimo film di Nicholas Ray che consacrò James Dean (Gioventù bruciata ([4]));- una canzone, non la più famosa, dei DAF che ha dato anche il titolo ad un libro (tradotto in Francese) (“Verschwende deine Jugend”);
- il tatuaggio di Richey Edwards (recitante “useless generation” ([5])) utilizzato (con modifica) per la copertina dell’album Generation Terrorists dei Manic Street Preachers e ripreso nel testo di una loro canzone (“Repeat (UK)”).
Steg
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[1] Da qui l’assurdità di considerare giovani persone oltre i trent’anni. La gioventù cessa quando si pensa anche ad altri?
[2] Come data approssimativa per la nascita del teen-ager come categoria sociale.
[3] Mi scuso con chi già li conosce.
[4] Raro caso di efficace traduzione del titolo originale: Rebel without a Cause.
[5] Mi arrogo la licenza di far equivalere una generazione alla sua gioventù.
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