"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



lunedì 19 marzo 2012

ANCORA “DANGER DIABOLIK”?: 50 ANNI














ANCORA “DANGER DIABOLIK”?: 50 ANNI

 

Febbraio 1987: come mi capitava spesso, entrai alla libreria Rizzoli sulla 57th West Street, tardo pomeriggio, un tramonto splendido come ne può regalare New York City, there’ s more than some poetry in Gotham City.

Allora le copie del Corriere della Sera arrivavano con i voli di Alitalia ([1]).

Comprai, come raramente (usualmente era sufficiente scorrere le prime pagine), il Corriere della Sera: lo comprai perché era morta Angela Giussani ([2]) e l’unico modo per assorbire la perdita – anche di un pezzo della mia città – era leggere e rileggere l’articolo. Dopo andai solitario a cena, stessa street, al Hard Rock Cafe ([3]).

 

OPPURE

Le graziose gemelle le vedo a casa loro: San Siro? Da qualche parte verso il 1970, io viaggio sui dieci anni abbondanti, loro circa qualche mese meno ([4]). Casa con piscina.

Pomeriggio, telefilm della serie Flipper alla tv. Una loro nonna a badare su di noi, se ben ricordo.

Giornata di sole: qualche albo di Diabolik portato a bordo piscina. Le gemelle, ricordo solo il nome di una di loro: Valeria, mi dicono – più o meno – che Diabolik si può leggere più o meno tollerati dalla loro madre, ma Kriminal ... Quello davvero è per i grandi.

 

OPPURE

Mia mamma mi dice che Pietro, nostro amico di famiglia ([5]), le ha prestato dei Diabolik: siamo verso il 1972.

Diabolik entra ufficialmente a casa mia.

 

OPPURE

Caldo torrido, domenica pomeriggio del luglio 1986: mi telefona AT: il giorno dopo il primo scritto dell’esame per diventare procuratore legale e saremmo stati insieme al tavolo.

In televisione: il film Diabolik (o per il mercato anglosassone Danger Diabolik): meglio quello che ripassare (cosa poi?).

In DVD molti anni dopo il film uscì prima nel mercato nordamericano, tanto che le copie che circolavano in Italia erano appunto duplicate da quel formato (magari ancora in VHS…).

 

OPPURE

E il 15 agosto di ogni anno mollavamo tutto e andavamo a mangiare al Savini e poi a vederci due film”. Chi parla è Luciana Giussani ([6]), la piccola delle due sorelle diabolike, in un’intervista a Torpedo, pubblicata nel numero dell’agosto-settembre 1991.

 




Come si vede, per me Diabolik è marchiato dagli Sforza e dai Visconti: il fumetto più milanese di tutti. Nel senso che chi non vive a Milano non potrà mai capire veramente Diabolik e quel retrogusto extrafumettistico del medesimo (la cravatta di Ginko è un regimental rossonero: leggasi Milan).

Non per caso, quindi, una sottilissima linea rossa lega Diabolik a Dino Buzzati ed una ancor più tenue a Giorgio Scerbanenco.

 

Ma anche, più banalmente, ci si può chiedere: Diabolik cosa sei?

Perché Diabolik è anche internazionale, davvero, ed è un prodotto/fenomeno che bene simbolizza l’Italia (la quale davvero era una potenza nel mondo, ma tanti decenni fa. Ferragosto e ristoranti aperti, Savini incluso).

Forse non c’è risposta alla domanda, ed è sufficiente leggere le sue storie.

Finisco sorridendo: nella ricetta del “L’uovo alla Diabolik” è sbagliato il tempo di cottura. Per forza! Angela e Luciana non erano due brave massaie, ma delle grandi autrici.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

© 2012 Steg, Milano, Italia.
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[1] Leggenda vuole che al Pierre Hotel arrivassero prima, volando con il Concorde.


[2] Il giorno 11, anche se fonti “ufficiali” indicano il 12 (se un necrologio compare in un quotidiano il 12, evidentemente il decesso è anteriore).


[3] Mi fregio di non aver mai comprato un solo oggetto di merchandising dello HRC in qualsiasi parte del mondo, perché io quello di Old Park Lane lo ho frequentato sin dal mese di agosto del 1978 ed allora non servirebbe molto.


[4] Figlie della sorella di un’amica di famiglia,Nuccia, sorta di mia zia adottiva.


[5] Nonché sorta di “zio scapestrato” per quel che mi riguarda, ma anche arbitro di eleganza.


[6] Morta il 31 marzo 2001.














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