"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



venerdì 2 settembre 2011

A MARGINE DI “VI PRESENTO IL MIO NEMICO” (da Il Foglio)

A MARGINE DI “VI PRESENTO IL MIO NEMICO” (da Il Foglio)

Questa estate Il Foglio ha una rubrica intitolata “Vi presento il mio nemico”: una pagina monotematica dedicata appunto al nemico dell’autore dell’articolo. Iniziativa interessante perché l’Italia è una nazione fondata, anche, sul principio del “meglio non parlare male di alcuno perché potrebbe sempre servire”: sarà la matrice cattolica la principale causa di questo atteggiamento?
Del resto, per chi ha delle conoscenze di diritto, se non fosse come ho appena scritto perché mai nessuno utilizza seriamente la pubblicità comparativa, che pure è ammessa nell’ordinamento giuridico nazionale ?

Al di là delle citazioni dotte (talune rinvenibili proprio nel manuale che il quotidiano fornisce per scrivere a proposito del proprio nemico ([1])) ce n’è una divertente da I Pinguini di Madagascar: “l’amico è un nemico che ancora non ha attaccato” (come sempre, “cute and cuddly” unicamente per convenienza, appunto).
È anche vero che i rivali di gioventù, proprio perché erano gomito a gomito con noi, magari non saranno mai amici, però siamo membri dello stesso club.

Poiché il mio maggior nemico è l’approssimazione, e quindi colui o colei che di volta in volta la impersonifica, questa è la ragione per la quale non è né sarà infrequente trovare in questo blog critiche da parte mia con nomi e cognomi: senza accanimento, il fatto è che l’approssimazione uccide.
Ad esempio la lingua italiana: dalla dipartita pressoché certa del congiuntivo, ai superlativi assoluti anabolizzati, all’Inglese ad ogni costo (ho i conati sola pensarci) ([2]).

Ecco, nemici ed amici o meglio alfieri del nemico e dell’amico credo siano ora facilmente distinguibili.


                                                                                                                      Steg



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[1] Nel numero del 31 agosto 2011, il nemico è Mario Luzzatto Fegiz, e dato il contenuto prevalente di questo blog, evidentemente il vaso di Pandora è ufficialmente aperto.
[2] Siccome non ho undici anni, evidentemente conosco il mio stile di scrittura.
L’uso di sinonimi o di termini stranieri solitamente ha funzione di gusto (o ambientazione) e qualche volta di sinonimo; le note a piè pagina dovrebbero servire a quello cui sempre servono; so di usare spesso parentesi (come incisi in un discorso parlato); un “:” cui segue altro “:” è anche un omaggio stilistico a Umberto Simonetta; i periodi brevi e spesso andando a capo sono tipici miei, ma ho scoperto servono anche per mantenere l’attenzione del lettore (o per lo meno sono preferibili a periodi eccessivamente lunghi).

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