"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



venerdì 20 dicembre 2013

COMICI, LIBERI PENSATORI E IMPOSSIBILITÀ DI CAMBIARE


COMICI, LIBERI PENSATORI E IMPOSSIBILITÀ DI CAMBIARE

 
Poco tempo fa ([1]) ho scritto di comici che non cambieranno nulla di questa nazione.
Se fossi convinto di cambiare qualche cosa attraverso questo blog sarei un idiota ([2]).

 

Aggiungo al cast di inutili (o inefficaci) intelligenti Natalino Balasso e Sylvia Plath.
Il primo ha realizzato dei monologhi (si veda You Tube) caustici e da me condivisi in parte come in parte sottoscrivo talune linee critiche di Beppe Grillo. In particolare tutto ciò che riguarda la medicina e i “pre malati”, perché di fronte alla malattia la massa è ancora povero selvaggio di fronte allo stregone della tribù, paralizzata dalla prospettiva patologica e incapace di valutare la qualità della propria esistenza, che quasi sempre vale poco o nulla.

 

Della Plath mi trovo spesso a ripetere: “I talk to God but the sky is empty”. Mancano gli ascoltatori, e i lettori; la mancanza esclude ab origine la stessa possibilità di ascolto (o di lettura); continuo ad essere ateo, nonostante la vita sia più difficile di cinque (o dieci) anni fa.
Quando voglio sgombrare il campo, allora una battuta cinica sulla testa (la mia) nel forno mi sgorga cosi spontanea che nemmeno me ne ricordo una.

 

Sto scrivendo di solitudine, magari condivisa ma infrangibile.
Le alleanze fra solitari sono contraddizione in termini, e chi ci crede è un illuso.
Come quella buffa “cosa” irrealistica che erano i summit fra stati non allineati: uguali alle coalizioni anarchiche dove alla fine lo studio e il compiacimento del proprio ombelico prevalgono, oppure si perde ogni spinta innovatrice.

 

Tante voci sole, qualche sillaba che non si perde e viene captata da uditi sensibili e non dissimili.
Nulla di più.

 

Con tutta evidenza i miei pensieri si sfilacciano.
Meglio terminare qui.
Povero Peter Laughner: “Sylvia Plath”, “Ain’t It Fun” e “Life Stinks” ([3]), e poveri noi.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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[1] Cfr. il post “Non ci salveranno neanche i comici”.
[2] Sono ancora convinto di aver dato un nome non pretenzioso al medesimo. Strane sia la convinzione sia la non pretenziosità, ma tali sono.

[3] Andate ad ascoltarvelo.

1 commento:

  1. Non per citare il vecchio detto anarchista, ma finora il cancro non ha trovato un rimedio a se stesso. Con tutto quello che ne consegue, ça va sans dire.

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