"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



mercoledì 12 giugno 2013

THIS AIN’T A TV SERIES, THIS IS BRAINSTORMING!




THIS AIN’T A TV SERIES,
THIS IS BRAINSTORMING! ([1])

 

Una volta esistevano (o meglio qualcuno si era inventato): le vacanze intelligenti; quindi si arrivò alle letture intelligenti (per le quali bastavano, essenzialmente, libri pubblicati da editori di sinistra) mentre la televisione (il medium) non era ancora quel numero infinito di emittenti e canali odierno, quindi il problema non si poneva.
 
È mia opinione che la televisione sia diventata quantitativamente più stupida, in ragione di un aumento vertiginoso di canali di intrattenimento (sportivo e non) e, contemporaneamente, si sono ridotte nel numero e nella durata le trasmissioni (latamente) culturali: pensate alla mancanza di un programma come il Maurizio Costanzo Show ([2]) in seconda/terza serata.
 
Sono comparsi, invece, programmi molto eruditi travestiti da intrattenimento, addirittura infantile.
Cito con funzione di esemplificazione tre serie: The Simpson, The Big Bang Theory e The Penguins of Madagascar.
Vi sembrano programmi da bambini o da ragazzi? All’apparenza o ad una loro visione superficiale.
La prima di queste serie, infatti, è trasmessa negli USA in fascia serale (per noi pre-serale). I riferimenti sopratutto alla cultura popolare nordamericana nei suoi episodi si sprecano, e quindi non mi ci soffermo.
 
The Big Bang Theory richiede una conoscenza almeno discreta dei supereroi DC Comics e Marvel (ma se non avete mai letto una storia di Flash degli scorsi anni sessanta farete fatica senza assistenza qualificata) ([3]) e anche di Star Trek, sapere cosa sia Battelstar Galactica aiuta ([4]).
 
Per ultimo mi tengo il meglio: i Pinguini. Hanno una storia analoga (non uguale) a quella di The Pink Panther (il cartone animato): da meri comprimari a serie autonoma e con abbondanza di particolari.
Secondo voi a quanti anni un telespettatore scorge una citazione pedissequa di Doctor Strangelove di Stanley Kubrik?
E per i menzionati (almeno in 4 episodi) POW Manfredi e Johnson, di cui fatico a trovare anche nei siti dedicati alla serie in questione che dire?

 

Conclusione? Che ci sono persone brillanti e piene di fantasia che creano delle serie televisive molto argute, strutturate su due piani di fruizione: quella banale (ad usum cretini ([5])) e quella più elevata e qualche volta colta.
Cosi noi “non stupidi” sappiamo di esserlo e già tiriamo un modesto sospiro di sollievo ([6]); purtroppo, però, rimaniamo confinati per sempre nella riserva indiana culturale. Gli altri, ovviamente, basta che paghino per i loro spettacoli più o meno gladiatori e molto oppiacei (vedi Karl Marx).

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 
© 2013 Steg, Milano, Italia.
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[1] Un’altra titolazione derivata: “This ain’t rock’n’ roll, this is genocide!” cioè il finale dell’incipit parlato di “Future Legend” che introduce“Diamond Dogs” di David Bowie.
[2] Basti ricordare i due “Uno contro tutti” che videro protagonista Carmelo Bene.
[3] Se vi sembrano argomenti idioti, come mai in “The Dark Knight Returns” si parla di Corto Maltese? Lo dico a quelli che leggono solo i fumetti benedetti in non più giovane età da Umberto Eco.
[4] A tacer di un seppur blando “retrogusto a contrario” Hanif Kureshi (The Buddah of Suburbia) di certe vicende che coinvolgono Rai Koothrappali e – per me – un brivido molto philspectoriano rispetto a quasi tutte le tenute d’abbigliamento Howard Wolowitz.
[5] Come per i telefoni a batteria cellulare, che devono essere utilizzabili da chiunque purché alfabetizzato a sufficienza.
[6] No, non abbiamo solo libri “di sinistra” in biblioteca. Abbiamo anche molti libri che per decenni sono sembrati solo di genere (cito i miei due pallini emarginati nella sci-fi Philip K. Dick e James G. Ballard) agli stupidi e, certo, anche fumetti non certificati come corretti (vedi Lobo lo czarniano).

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