"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



mercoledì 19 giugno 2013

INTERNET: SPESSO UNA SCRITTURA CRONISTICA, STILISTICAMENTE MODESTA



INTERNET: SPESSO UNA SCRITTURA CRONISTICA,
STILISTICAMENTE MODESTA

 
Molto di quanto si trova scritto “su Internet” come medium originario si risolve in una scrittura cronistica (e passi), ma per di più mutilata: non solo di maestri, bensì anche – e prima di tutto – di correttori.
 

Che noia quando papà mi faceva leggere certi suoi articoli! Io a parte i non sequitur (che poi erano semplicemente frasi mal riversate sul foglio dalla macchina per scrivere meccanica) che talvolta riscontravo, gli dicevo: troppe parole fra virgolette.
Papà e la sua tessera di giornalista professionista dal 195X?
 

A parte due libri e qualche dozzina di articoli a mia firma, i post di questo blog ormai guardano a soglia 300.
Cosa mi manca? Da non giornalista professionista più bravo e più cinico della media dei giornalisti professionisti con 50 o meno anni di età mi rispondo da solo: un capo servizio ([1]) che mi tagli quattro righe, mi corregga la forma, eccetera.
 

Pacchi e pacchi di sciocchezze, spesso anche mal scritte, nei blog, soprattutto in quelli italiani.
Recensioni obsolete 24 ore dopo la loro pubblicazione e per di più prostrate, ammiccamenti (il capo servizio mi avrebbe cancellato con la matita blu “strizzate d’occhio”) amichevoli che non convincono nessuno.
Righe e righe prive di una ricerca ben fatta ([2]).
Persone che scambiano il medium consistente nel blog per il diario personale, come se i fatti loro interessassero al resto del mondo ([3]): certo costa meno dello psicologo, ma è un modo di scrivere diverso.

 

Ma al poco e al peggio, rispettivamente, non c’è fine: il primo esemplificato da un’autrice letteraria (della quale ho conosciuto l’esistenza per via di un documentario televisivo recentemente) con un proprio blog aperto nel 2008: un solo post.
All’opposto sono letteralmente capitato in un blog che dichiara accessi a decine e decine di migliaia, ma che rispetto alle citazioni su Filippo Tommaso Marinetti riproduce pedissequamente (anche nella struttura) le wikiquote di Wikipedia.

 

Tanto per non essere acritici o prostrati, senza eccessi di virgolette o punti esclamativi e cercando di non scrivere di quanto non interessa a nessuno: la mia vita privatissima.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

© 2013 Steg, Milano, Italia.
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[1] I capo servizio non esistono più, la gente che lavora nelle strutture editoriali (e dei mezzi di comunicazione più in generale) gode di qualifiche anglofone steroidee (per dirla alla Stephen Gunn) rispetto alla sostanza delle medesime e poi si ferma lì: lì dove? Lì nella sub-mediocrità irreversibile.
[2] Questo non potrete mai contestarmelo.
[3] Se si tratta di una variante di una “pagina Facebook”, non cambia la sostanza.


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