"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



venerdì 21 giugno 2013

PERLE MEDIATICHE 21 – L’INEVITABILE



PERLE MEDIATICHE 21 – L’INEVITABILE
 
“Hey Brian, I fell off the chair!”
Life Of Brian.
Brian non è esattamente uno dei nomi propri più aristocratici in Gran Bretagna.
 
La frase virgolettata della prima riga è parte di una barzelletta di cui non mi ricordo altro: era molto in voga alla Bassetti Ltd. warehouse di Milton Keynes nell’estate del 1979, dove lavoravo come aiuto magazziniere.
Il titolo della seconda riga è quello di un’opera cinematografica di The Monty Python del 1979.
 
Siccome non esiste il divieto assoluto per me di divertirmi, faccio presente anche i titoli di due miei post che potrebbero risultare illuminanti rispetto a quello che state leggendo: “‘Perle mediatiche’: perché” e “A margine di ‘Vi presento il mio nemico’ (da Il Foglio)”.
 
Peter Guralnick pubblica il primo volume (dei due) della sua biografia su Elvis Presley nel 1994. Avete idea di quante biografie fossero già uscite su The King?
 
Lewis Brian Hopkin Jones è meglio conosciuto come Brian Jones. Fece parte dei Rolling Stones come chitarrista ed è conosciuto soprattutto in tale suo ruolo.
 
Per l’esattezza, pare però che almeno una persona lo conosca con un nome un poco diverso: Bryan Jones.
Infatti, nella propria rubrica “Effetto Note” pubblicata su Sette ([1]) del 21 giugno 2013, Mario Luzzatto Fegiz nel breve scritto intitolato “Il nuovo, l’ennesimo libro sugli Stones” ([2]) per ben due volte ([3]) scrive ([4]) “Bryan Jones”.
Stante il tono impiegato, in cui non si comprende se il titolare della rubrica dileggi o meno gli autori del libro dato per “ennesimo” ([5]), la paternità di “Bryan”, perla mediatica ripetuta, è incerta.
 
Ma una riga dopo che accade? Che Keith Richards perde la “s” finale del cognome.
 
In conclusione, forse Luzzatto Fegiz dovrebbe canticchiarsi “Gimme Shelter” ([6]), alle cui registrazioni londinesi nel 1969, puntualizzo, non partecipò Brian Jones, sebbene egli facesse ancora parte del gruppo, con la conseguenza che Keith Richards suonò sia le parti di chitarra ritmica,  sia quelle di chitarra solista (o “lead” per dirla in Inglese).
 
 
                                                                                                                      Steg
 
 
 
© 2013 Steg, Milano, Italia.
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[1] A pagina 91.

Sette è il settimanale del Corriere della Sera.


[2] Già qui sento scricchiolare un poco lo stile: una virgola in più avrebbe dato maggior enfasi.


[3] Entrambe alla riga 9.


[4] Date le tecnologie, non si può nemmeno più dare la colpa al tipografo.


[5] Ma si veda Guralnick.


[6] Incidentalmente anche il titolo del documentario sul tour nordamericano del 1969 conclusosi con il concerto di Altamont.
 



 
 

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