BAUHAUS: CONSIDERAZIONI SU UNA BAND E OLTRE ([1])
Questa è la potenza di Bauhaus (1919) ([2]).
Oltre
nove minuti primi di pensieri che oscillano fra art school e gotico di seconda divisione: cioè “Bela Lugosi’s Dead”.
Una
sezione ritmica impeccabile, e “you’re a
fucking copy of Dave Vanian” ([3])
non fra le ferite mortali, mentre le sei corde fanno piovere letali lame
muraniche sugli scettici ([4]).
Così l’adolescenziale ([5]) vinile colpisce le graduatorie indipendenti nel post punk che ancora non si prende sul serio.
Così l’adolescenziale ([5]) vinile colpisce le graduatorie indipendenti nel post punk che ancora non si prende sul serio.
Questo
è l’esordio (pretendendo di ignorare che il singolo contiene tre canzoni), ma
non si ferma.
Su
Axis, infatti, “Dark Entries” può penetrare sotto pelle come i topi nel muro
del Maestro di Providence ([6])
per tutti quelli che sono disposti a riconoscere i propri peccati, o più spesso
i propri desideri più o meno espressi e realizzabili.
Prima
o dopo Egon Schiele ([7])
dobbiamo fare i conti con una cultura obliterata o, forse, evitata per
ignoranza inconfessata: quella di lingua tedesca.
Tanto
che anche “Terror Couple Kill Colonel”colpisce quell’angolo germanico. Che è
facile ignorare (nel senso letterale del termine), così facendo con sicura mutilazione
della propria cultura musicale di (almeno) mezza dozzina abbondante di pietre
miliari provenienti da quelle terre: Radioactivity,
Trans Europe Express (meglio Trans Europa Express), Neu!, Low, The Idiot, Lust For Life, “Heroes”.
I
Bauhaus non sono single band e
neppure album band. Forse non sono
supremi in alcuna delle due categorie ma la loro produzione è eccellente ed il
loro coefficiente culturale bastante ad estrarre
ogni loro fan dal rischio di una letale sabbia mobile musicale.
Si
snocciolano come bibliografie i riferimenti più o meno palesi nelle loro
canzoni. A voi/noi trovarli, verificarli e seguirli o meno.
Perché
dopo il punk, corso di laurea dove si può scegliere l’orientamento si è al post
laurea: diciamo al Ph. D. per non limitare.
Il
dottorato può, appunto, essere interdisciplinare e quindi trascendere la
musica.
Ognuno
sceglie, oppure trova perché la scelta richiede alternativa, ma è certo che
ogni riferimento ne porta altri.
Così
si procede – gradualmente oppure per scatti, in un “a ritroso” musicale o in un avvicinamento laterale verso arti ormai nell’ordine della decina ([8])
– completamente ed irreversibilmente affrancati dai limiti della propria
estrazione per lo meno nazionale.
Steg
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archiviata per il pubblico senza il preventivo ottenimento, in ciascun caso,
dell’espresso consenso scritto dell’autore.
[1] Ho
mantenuto lo stile con cui ho scritto questi pensieri – per mio gusto –
solamente aggiungendo note di intelligibilità a una prosa altrimenti troppo
criptica per il lettore.
[2] La
datazione come specifico omaggio alla scuola artistica tedesca durò poco tempo.
Per i precisi allo spasimo: il primo concerto risulterebbe essere del 31 dicembre 1978, al Cromwell pub di Wellingborough.
Per i precisi allo spasimo: il primo concerto risulterebbe essere del 31 dicembre 1978, al Cromwell pub di Wellingborough.
[3] È
l’insulto gridato a un concerto verso Peter Murphy, cantante del gruppo. Dave
Vanian è il cantante di The Damned.
[4] In
una recensione del concerto di Milano del 1982 il giornalista scrisse del suono
della chitarra di Daniel Ash come di una pioggia di frammenti di vetro,
appunto.
[5] Teeny
2 è il numero di catalogo del singolo, che esce solamente in formato 12” per la giovane Small
Wonders Records.
[6]
Howard Phillips Lovecraft.
[8] A
quelle classiche si è soliti aggiungere la fotografia come ottava, i fumetti
come nona, il cinema – invece – rientra nella settima (con il teatro); ci si può chiedere se Nam June Paik fu alfiere di una decima audiovisiva
che non può essere assimilata a quella dei Fratelli Lumiere.
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