RELATIVITÀ: LE COVER
Mi aggiro fra
sfondamento di acqua calda e scoperta di porte aperte ([1]).
Un’attricetta
porno biondiccia ormai dimenticata (al cui confronto la sua collega Ramba era
Eleonora Duse) registrò una mezza dozzina di lustri fa una versione di “Heroes”
talmente impersonale da risultare innocua.
Celebri alcune cover realizzate da David Bowie (anche
esulanti dal suo album di, autentica,
“ripresa del fiato“ dopo le fatiche ben note: Pin Ups): “My Death”,
ad esempio.
Apprezzati, e poco
ricordati ormai, i Garbage in una antologia collettanea da anni difficile da
comprare, Fire & Skill: The Songs Of
The Jam, si cimentarono con “The Butterfly Collector” di The Jam ([2]),
appunto: ottennero un disastroso fango musicale in cui affonda la voce, nel
caso di specie troppo ruvida, di Shirley Manson.
Si può
proseguire in eterno l’elencazione, fra casi isolati e interi dischi (una
volta, si parlava di XYZ che interpretava il songbook di Gershwin o Porter, ma oggi chi sa che aspetto aveva
Ella Fitzgerald? ([3])).
Come nulla
impedisce che si disquisisca su come si debba (cantare e) suonare un’opera
musicale altrui e su cosa sia meglio per chi: se scrivo “All Along The
Watchtower”, a parte citare il fumetto Watchmen non devo aggiungere altro.
La morale?
Nessuna.
Salvo rammentare
a esecutori e ascoltatori, per porli sull’avviso rispetto ad effimere e fallaci
(presunte) facilità interpretative, quello che diceva il sergente Phil Esterhaus
di Hill Street Blues (facendo immobili
tutti gli agenti del distretto di polizia alla fine del rapporto di un’altra
bigia e troppo presta mattina): “State
attenti là fuori!” ([4]).
Steg
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pubblico senza il preventivo ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso
consenso scritto dell’autore.
[1] Certo:
ho chiasmato due modi di dire.
Perché? Cfr. il post
“I get bored”.
[2] O
Paul Weller, se preferite, ma non confondetela con la sua “Butterfly”.
[3] Per
perle mediatiche sulla famiglia Gershwin vedere nell’apposita sezione di questo blog.
[4] “Let’s be careful out there!”.
Personaggio eliminato in
ragione della morte dell’attore che lo impersonava: muore anche nella serie
(episodio “Grace Under Pressure”).
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