NON CI
SALVERANNO NEANCHE I COMICI ([1])
(Sniper
series - 23)
La domenica
pomeriggio del 17 novembre 2013 sono andato ad ascoltare (più che vedere) Paolo
Villaggio in teatro, monologo o quasi tratto da un libro del 2002 e rielaborato
in molti spettacoli (e anche un intervento alla cerimonia funebre, laica e
atea, per Mario Monicelli).
Su You Tube, se
volete, trovate circa 16 minuti di Beppe Grillo tratti da uno spettacolo del Entrambi sono nati a Genova, non traggo conclusioni in quanto non ne vedo, se non quella per cui entrambi sono “più contro che a favore” in termini politici molto generali se non vaghi. Certo anche loro hanno un poco di “paraculismo” ma non è possibile la totale accettazione di qualcuno ([2]).
In conclusione:
le battute, ovvero il corpus dei
rispettivi repertori, spesso sono le stesse ([3]) per
una ragione piuttosto rattristante: da un quarto di secolo è cambiato così poco
in Italia che la comicità arrabbiata ([4]), che
più che comicità è satira, non ha bisogno di aggiornarsi nei concetti, al
massimo nelle parole e nei nomi.
Nessuna ricetta:
se non che i politici di professione dovrebbero ascoltare di più qualche
comico, mentre la discesa in politica dei comici ([5])
probabilmente richiederebbe un poco di “educazione” alle regole ([6]).
Ah dimenticavo:
continua ad esistere il “Club Freccia Alata” Alitalia, così Villaggio può
incontrarci Eugenio Scalfari vestito da Scalfari; per gli spazzolini da denti
cui si può sostituire solo la testina dovete andare all’estero, così Grillo può
continuare a raccontare che in Italia si deve buttare lo spazzolino intero
consumata la testina.
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dell’espresso consenso scritto dell’autore.
[1]
Titolo ispirato da quello di un libro di Leo Longanesi: Ci salveranno le vecchie zie?
[2] Da
tempo mi chiedo quando sarà possibile affermare che la destra esprime cultura
come la sinistra; dubito però che sia possibile una comicità che parte da
destra e non per questioni di intelligenza.
[3] Come
ricorda Grillo nel 2005.
[4] Dopo
25 anni l’espressione “indignato” in Italia è per lo meno vecchia, in Spagna
meno in quanto è accaduto di più.
[5] Pochi
ricordano Paolo Villaggio con Democrazia Proletaria (un vecchio clip recuperato
dalla RAI nella trasmissione Tetris di LA7).
[6] Mi si
dice che nessun parlamentare del M5S sarebbe stato così disinvolto nel lasciare
il Movimento – con buona pace dei suoi elettori – se avessero sottoscritto
preventivamente una dichiarazione di dimissioni da parlamentare in caso di
abbandono della propria formazione politica, come accadeva ai tempi de PCI.
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