"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



venerdì 24 maggio 2013

OPERA DELL’INGEGNO E MEZZO ESPRESSIVO: CONVIVENZA


OPERA DELL’INGEGNO E MEZZO ESPRESSIVO: CONVIVENZA 

 
Per attirare un lettore in più, avrei dovuto intitolare, meno esattamente, il post “Arte e medium: coincidenza necessaria?”.
 
Il fumetto è un’arte? Forse, o meglio: talvolta.
Il fumetto è sempre opera dell’ingegno degna di tutela come opera autoriale? Credo di no, ma questo vale anche per un’opera narrativa; nemmeno un documentario su delle macchine affettatrici con una grande regia diventa un’opera cinematografica in senso giuridico ([1]).
 

Non vedo quindi per quale motivo – in difetto di ingenuità di tutti i soggetti coinvolti (salvo la presunzione di certi fumettisti e le ragioni imprenditoriali di certi editori) – sostenere certe pubblicazioni che sono a fumetti, ma potrebbero non esserlo e sarebbero dei dignitosi sunti in prosa.


Per tutti: una riduzione a fumetti della vita di Gabriele d’Annunzio a cura de Il Giornale e una, ancor più recente bio-comic ([2]) sulla Marchesa Luisa Casati Stampa (nata Luisa Amman).
Fra l’altro, la prima soffre di eccesso di concorrenti.
Ma la seconda patisce addirittura di un ambito non concorrenziale: il bel libro scritto da Scott D. Ryersson e Michael Orlando Yaccarino in Italia non ha certo scalato le classifiche ([3]) e, sotto diverso profilo, come può un disegno sostituire un’immagine fotografica (magari di Man Ray) o anche “solo” un quadro di Giovanni Boldini?

 

Volete fumetti degni di essere classificati opere dell’ingegno anche se elaborazioni di opere precedenti e di genere diverso? Valga per tutti il Moby Dick di Dino Battaglia.

 
Del resto, nemmeno il cinema “migliora” sempre ciò che nasce fumetto ([4]).
E certe vite faticano a essere catturate: quante biografie letterarie su Howard Hughes e nessuna definitiva, come non lo è nemmeno il film The Aviator.

 

Caveat!

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

© 2013 Steg, Milano, Italia.
Tutti i diritti riservati/All rights reserved. Nessuna parte di questa opera – compreso il suo titolo – e/o la medesima nella sua interezza può essere riprodotta e/od archiviata (anche su sistemi elettronici) per scopi privati e/o riprodotta e/od archiviata per il pubblico senza il preventivo ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso consenso scritto dell’autore.




[1] Si veda in Italia la legge n. 633 del 22 aprile 1941.
[2] A me suona meglio bio-comic, ma visto che si parla di bio-pic per film biografie …
[3] Del resto quasi nessuno si ricorda del precedente, ancor più ricco di immagini di complemento, Corè – Vita e dannazione della Marchesa Casati scritto da Dario Cecchi e pubblicato nel 1986 da L’inchiostroblu di Bologna.
I due autori hanno dedicato anche successive altre opere alla Marchesa:
[4] Lascio quindi a voi giudicare i romanzi di Diabolik editi da Sansoni una quarantina d’anni fa.

Nessun commento:

Posta un commento