"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



mercoledì 26 settembre 2012

IL RITORNO DELL’USSARO BLU (Roger Nimier mezzo secolo dopo)



IL RITORNO DELL’USSARO BLU
(Roger Nimier mezzo secolo dopo)

 

Les gens de droite ne sont pas ceux qui ont choisi d’être de droite : ce sont ceux que la gauche désigne comme étant de droite” (Paul Sérant) ([1])

 

Uno dei miei post meno letti e a cui sono più affezionato è quello su Roger Nimier ([2]).
 

Il 28 settembre 2012 cade il cinquantesimo anniversario della sua morte ([3]).
L’écrivain Roger Nimier s’est tué vendredi soir en voiture, à l’âge de 36 ans, sur l’autoroute de l’ouest. Dans son Aston Martin qui s’est écrasée à très grande vitesse sur le parapet du pont qui enjambe le carrefour des RN 307 et 311, à la Celle Saint Cloud, avait pris place la jeune romancière Sunsiaré de Larcône, 27 ans, qui est morte elle aussi.
La voiture, qui roulait à plus de 150 à l’heure en direction de la province, se trouvait sur la gauche de la chaussée, lorsqu’elle vira brusquement à droite en amorçant un « freinage à mort ». Elle faucha sept énormes bornes de béton avant d’aller s’écraser contre le parapet du pont... Nimier avait eu déjà une Jaguar et une Delahaye. Ses voitures étaient ses jouets préférés. Il en parlait longuement. Il écrivait à leur propos. Dans un de ses livres, il décrit un accident d’auto ([4]).
 

Finalmente dopo mezzo secolo, in Francia viene reso un po’ d’onore in forma diffusa a questo “personaggio” della letteratura dell’esagono: atipico, ma importante ([5]).
Dunque per chi è in grado di leggere il Francese, queste righe potrebbero anche finire qui. I curiosi semplicemente, magari dopo aver scorso il mio scritto precedente in argomento, procederanno con una ricerca in Rete e il gioco è fatto.
 

Preciso che, al momento, non mi risultano “speciali” o dossier su Nimier né nel Magazine Littéraire, né in Lire, cioè nelle due riviste di maggior diffusione oltralpe ([6]).
Ma si sono mossi biografi, amici ed editori, in maniera attenta e ricca ([7]).
A titolo di esempio cito il corposo Cahier n. 99 de L’Herne sotto la cura di Marc Dambre, il volume dell’amico e collega (direttore artistico in Gallimard) Massin ([8]) contenente numerose riproduzioni di appunti disegni e altro di “Roger”, oltre a riedizioni di opere (ed intendo anche articoli) di Nimier da tempo difficilmente disponibili o mai raccolte in volume.
C’è anche un omaggio di una rivista dal titolo ([9]) per lo meno curioso, Bordel, che dedica un suo numero all’intero fenomeno degli “ussari” moderni.

 
L’immagine che accompagna questo post è la locandina di una serie di celebrazioni destinate ad avere come partecipanti, evidentemente, i “non allineati” di varia estrazione, purchè causeurs de problèmes ([10]).
 

Chi volesse avventurarsi in un sito/blog ussaro fin nella grafica, rimando a http://www.terra-ignota.fr/.

 
Per la parte più riflessiva, vi lascio con tre pensieri, in nessun ordine, del sempre contraddittorio letterato.
Mais on n’humilie que ses égaux” (Roger Nimier, Les Épées, 1948).

Il est fréquent d’aimer les abîmes, il est juste de s’y précipiter, mais il est étrange d’accepter d’y descendre lentement, pas à pas, et d’envelopper cette déchéance d’une douceur qui trompe tout le même et soi-même” (Roger Nimier, Les Enfants Tristes, 1951).

Il faut que Dieu nous donne notre part d’impossible, et vite, car nous ne savons pas attendre” (Roger Nimier, tratto dallo scritto di François Bott, Mauvaises fréquentations, del 1992 (Manya)).
 

 

                                                                                                                      Steg

 

 
© 2012 Steg, Milano, Italia.
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[1] Corsivo in originale. Frase utilizzata come epigrafe del volume di Pol Vandromme, La droite buissonnière del 1960.
I lettori abituali di questo blog ne apprezzeranno valenza ben più ampia, esistenziale piuttosto che politica, oserei dire, di questo quasi aforisma.
[2] Del 24 novembre 2011.
Cui rimando anche per il significato del titolo di questo post.
Preciso, per semplice completezza, che io non ho simpatie monarchiche.
[3] Era nato il 31 ottobre 1925.
[4] Le Journal du Dimanche, 30 septembre 1962.
Qualcuno ipotizzava che guidasse M.lle de Larcône, altri pensavano che egli potesse essersi addirittura suicidato. Oggi, l’amico Massin in un’altra sede – il volume, anch’esso edito a fine settembre 2012, intitolato Roger Nimier, Antoine Blondin, Jacques Laurent et l’Esprit Hussard (a cura di Philippe Barthelet e Pierre-Guillaume de Roux) – dichiara che in effetti era Sunsiaré de Larcône al volante, ma che per motivi di assicurazione l’incidente fu attribuito a Nimier.
Egli condivide il giorno della morte con, fra gli altri, Miles Davis ed Elia Kazan.
[5] Potrei sbagliarmi, ma qualcuno – al di là di un uso del termine con valenza comunque positiva nella stampa musicale francofona – domandò mai a Jacno (nato Denis Quillard il 3 luglio1957, morto il 6 novembre 2009) se si sentisse un po’ “ussaro”? In fondo lui esibiva il giglio bianco e – anche “da punk” – non negava le proprie simpatie per la monarchia (come Nimier).
[6] Di recensioni dovranno essercene per forza, come già capita per le pagine online di Lire-L’Express.
[7] In Italia questo non accade. Pensavo di spezzare in due argomenti questo post, ma poi ho preferito lasciarlo pulito dalla miseria nazionale, letteraria e non.
[8] Semplicemente intitolato Roger (Nimier).
[9] Con un formato “alla albo manga”.
[10] Peculiarità: l’espressione ricorda quella inglese: troublemakers che spesso si riferisce ai giovinastri, ovvero agli upstart.
I “bretteur” sono appassionati di duelli, i “rimeur” sono poetastri (e per traslato buoni a poco in ogni campo).

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