"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



giovedì 25 aprile 2013

“PERLE MEDIATICHE”: PERCHÉ


“PERLE MEDIATICHE”: PERCHÉ

 
Certo che a nessuno interesserà, spiego la ragione di questa serie di post: “Perle mediatiche”, che ha una qualche presa fra i miei lettori.
 
Ho avuto dei grandissimi maestri: maestri (fra loro eterogenei in tutto) per cinque minuti in uno scompartimento di treno o per un anno accademico, e per ogni variante temporale e spaziale intermedia entro i due predetti estremi.
Fra loro molti mi hanno insegnato in modo da potere, sapendo, poi semplificare.
 
Ma, appunto, solo con conoscenze certe è possibile apprendere, capire, raccontare e/o insegnare ad altri e – essendo in grado di farlo – andare per semplificazioni in quel raccontare ed insegnare. Una semplificazione può favorire una intuizione e quindi rendere un successivo approfondimento leggero ed entusiasmante: anche se, evidentemente (a mio avviso), con l’aumento della conoscenza di qualsiasi argomento si acquisiscono solo dubbi, non certezze.

 

Ogni frase contenente un dato sbagliato è pertanto duplicemente dannosa ([1]).
Ed allora io devo lottare contro chi crea quello sbaglio per superficialità, superficialità che si manifesta ogni volta in cui il dato esatto esiste, basta cercarlo ([2]).

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

© 2013 Steg, Milano, Italia.
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[1] Lo è una terza volta quando chi la pronuncia si ammanta di autorevolezza.
[2] Mi piacerebbe se queste righe le leggesse quella studentessa universitaria che, da me esaminata (non ricordo con che esito) aveva con sé un volume di Valerio Massimo Manfredi: un divulgatore, sì, ma preciso.
Il libro è a propos di Alessandro Magno e per lei era una sorta di porto sicuro intellettuale.

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