"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



venerdì 26 aprile 2013

MISSIONE COERENZA (variazioni sulle guerre di stile)


MISSIONE COERENZA
(variazioni sulle guerre di stile)

 

 

Ricevo il post che qui di seguito pubblico sempre da EKS, quindi dall’autore (autrice), fra l’altro, di una doppia striscia a fumetti che a breve farà il suo debutto: Vice-Versa.
Le parole in parentesi quadra sono una mia aggiunta chiarificatrice.

 

A titolo di accompagnamento, riporto un passo tratto dal racconto “Il mangiatore di libri”, contenuto nel volume Adoro essere uccisa di Tibor Fscher pubblicato in Italia nel 2003 da Fazi Editore (Roma), l’originale si intitola Don’t Read This Book If You’re Stupid ed è del 2000: “Quella t-shirt non gli piaceva più, la trovava imbarazzante. Bookcruncher con arco disegnato sopra,, nel mezzo i primi due versi del L’Iliade e sotto, in caratteri più piccoli, ‘Dovete avere paura di me’. Il tipo di accessorio di quando sei giovane  e hai voglia di combattere” (pag. 161).

Questo passo mi consente, anche e finalmente, di criticare quella tristanzuola moda di alcuni anni fa di quelli che indossavano delle magliette con passi tratti da opere letterarie le più disparate (fra l’altro lucrando, i fabbricanti di dette t-shirt, sul fatto che le citazioni provenivano da autori ormai non più tutelati dal diritto d’autore e, aggiungo, disinteressandosi anche dei diritti dei traduttori): di oltraggioso in ciò non vi ho mai visto nulla, e la più modesta era quella maglietta portante una citazione di Friedrich Nietzsche a proposito di “stella danzante” perché sembrava cercata con il lanternino nella sconfinata produzione del filosofo (e molto altro) tedesco.

 

 

                                                                                                          Steg

 

 

 

 

MISSIONE COERENZA

 

Ho scoperto di non avere più vent’anni.
O meglio, ho doppiamente vent’anni, ma impiegherò i prossimi venti per abituarmi.
E, come me, molte altre persone anagraficamente oltre i vent’anni non si rendono conto che bisogna adeguare comportamento e apparenza all’età anagrafica.
 
Dopo la seconda guerra, i giovani di allora si ribellarono ai costumi dei padri e si ritagliarono una autonomia di condotta e apparenza.
Per un breve periodo i giovani furono convinti che il mondo sarebbe stato nelle loro mani, che avrebbero avuto voce in capitolo e possibilità di esclusiva espressione.
 
Sono ora passati 60 anni e gli ex giovani (giovani di allora) si sono ripresi il conformismo, rovesciandolo. Gli ex giovani si vestono da giovani allo scopo di continuare la loro missione: fanno bene queste signore di 70 anni a guardare con un occhio al portafoglio e un occhio alla taglia, i capi da H&M, sgomitando con le adolescenti. Hanno vissuto tutta una vita e possono fare quello che vogliono, tanto le adolescenti non arriveranno ad una età tale da poter capire.
Si tratta di proseguire a ribellarsi ai costumi dei padri, e indossare i costumi dei nipoti per poter dare un seguito alla coerenza.
 
La mia fascia d’età corrisponde ai doppi vent’anni, l’età dell’invisibilità:
-        età in cui sei accasata e non cerchi il principe azzurro,
-        sei in faccende affaccendata e non cerchi un passatempo,
-        hai gli armadi pieni e non cerchi un nuovo stile,
-        hai i libri anche sotto il letto e non cerchi un nuovo autore emerso dall’emergenza, hai il cuore già infiltrato a morte e non cerchi una nuova band,
-        hai i cassetti pieni e non cerchi sogni nuovi.
La mia generazione non si è ribellata ai costumi dei padri, alcuni si sono dissociati dai costumi dei propri coetanei, niente più.
E ora tutti noi invisibilmente uniformi e conformi alle aspettative. Tutti zittiti dal trambusto e [dall’]inutile vociare collettivo. Con poco da ricordare del presente, e con uno sforzo costante per poter coltivare una versione ricordabile del passato.

 

 

                                                                                                                      EKS

 

 

 

 

 

© 2013 EKS, Milano, Italia
     © 2013 Steg, Milano, Italia.
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