RAMONES:
CREPUSCOLO DI UNA GLORIA PUNK
Al
museo dedicato ai Ramones a Berlino spiccano due dettagli per i più attenti.
A
luglio 2015 Tommy Ramone è ancora dato per vivo.
In
un numero del luglio (quello datato 26, mi pare) 1976 è pubblicata la lettera di (Stephen)
Morrissey il quale critica in toni irrevocabili i Ramones: sopra quella pagina,
in bacheca, è appoggiata la copertina del singolo del 2009 (“Something Is
Squeezing My Skull”) in cui Morrissey abbraccia la statua di Johnny Ramone,
risibili le giustificazioni del mancuniano del 2012.
Successivamente
essi sono divenuti la tribute band di
sé medesimi, dopo essere stati una gang
con una divisa divenuta tanto inconfondibile da risultare quasi un loro secondo
marchio.
Il
primo marchio è, naturalmente, quel sigillo in cui i nomi contornano una
variazione de “The Great Seal of the President of the United States” ([2]).
Ma
i nomi non sono irrilevanti: il marchio “vero ed originale” è uno solo: quello
dove si leggono i nomi di Johnny, Joey, Dee Dee e Tommy, pur se Marky (all’anagrafe
Marc Bell e già nei Voidoids) è stato certamente importante e Tommy per qualche
tempo dopo aver lasciato lo sgabello di batterista fu – comunque - un Ramone,
seppure invisibile.
E
oggi? Qualche notizia.
Le
magliette sono indossate rispettivamente da persone della generazione dei
Ramones che non li hanno mai visti e ascoltati dal vivo, totalmente
disinteressati quanto ai nomi presenti sulle magliette (sufficientemente
spartane per essere sempre state facile preda di chi nulla paga in
corrispettivo per la loro produzione e vendita), e da gente di ogni età che –
invece – non avrebbe potuto vedere i quattro di Forest Hills (e “sostituti”) se
non con la macchina del tempo.
Contemporaneamente
in Spagna: si trovano magliette che storpiano il nome e il sigillo in
“Raciones” (al posto dei nomi dei tipici cibi iberici, e posate nelle zampe
dell’aquila del “sigillo”) e in “Ladrones” (nomi di enti internazionali
“dediti” ad impoverirci).
Ancora
a Madrid, un locale ha un angolo/cantina arredato con loro manifesti e altro
(hot dog nel menu); il locale è creato da un cuoco di fama, ma si risolve in un
take-away di pollo arrosto.
In
quarta di sovracoperta dell’autobiografia di Marky Ramone pubblicata da qualche
mese ([3]) una frase di Tommy Hilfiger di “apprezzamento”.
Con
Joey, Dee Dee, Johnny e Tommy morti fra il 2001 e il 2014, per di più con i
Ramones comunque sciolti anche come autotributo già nel 1996, la banalizzazione
è evidente.
Sic transit gloria mundi.
Steg
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