"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



sabato 27 luglio 2013

PREFERISCO SEMPRE MICK JONES (non scrivendo di Joe Strummer)

Metal badge del 1987


PREFERISCO SEMPRE MICK JONES
(non scrivendo di Joe Strummer)
 

Nel giugno 2009, più o meno all’altezza del Record and Tape Exchange di Notting Hill Gate a Londra incrociammo (io e la mia fidanzata) qualcuno che assomigliava molto a Mick Jones ([1]), non lo fermai.
Un paio di giorni dopo puntai 5 sterline su un cavallo chiamato Big Audio, era dato 23 a 1 e vinse una corsa del Royal Derby, ad Ascot ([2]).

 

Joe Strummer: eccessivamente verboso e professorale, quasi come quei preti di borgata che frequentemente valicano la linea e nella sostanza sono da evitare come i loro avversari. Noioso.
Infatti, in Italia The Clash spesso non sono un gruppo: sono Joe Strummer “più altri tre” (o quattro: eresia, evidentemente.).

 

Vidi ed ascoltai i Big Audio Dynamite nella primavera 1987 allo (perché è un locale) Irving Plaza di Manhattan con la mia amica Vxxxxxe (al solito proteggo gli innocenti).
Impatto notevole, furono ([3]) poi la mia colonna sonora (avevo un piccolo blaster e compravo audio cassette) mentre con influenza e febbre preparavo gli esami finali alla Columbia University Law School.

 

Di Strummer apres The Clash non ho mai trovato un filo conduttore.
Solo delle schegge prive di un legante, contenute in fonogrammi anche costosi.
Da anni una copia hardcover della sua biografia Redempion Song resta lì fra i libri da leggere, intatta, senza mia curiosità.
Forse mi basta il resoconto di sue meschinità che trovo nelle ben più interessanti biografie di The Clash e nelle recensioni di quel libro di Chris Salewicz (comprato appena uscì per mia serietà).

 

Ma Strummer muore, prima di Natale 2002 ([4]) e allora ecco un bel santino!
La sua retorica viene accantonata, le sue contraddizioni anche.
Tanto che, con trista logica commerciale per gonzi travet che vivono (?!) attraverso i loro idoli incapaci di vederne i difetti ([5]) viene proposta nel 2012 (come se fosse chissà quale scoperta) in fonogramma ufficiale la registrazione del suo ultimo concerto del 2002, 15 novembre alla (perché è una sala) Acton Hall di Londra, con Mick Jones partecipe nelle canzoni di chiusura. Anni che quel concerto sta nelle nostre collezioni (per Mick Jones), anche con “il libro dei pompieri che scioperano” comprato fortunosamente.

 

Voi, che per sbaglio capitate in questo blog, continuate pure a vivere la vostra vita tramite terzi e, ovviamente, a votare lasagne e martello.
Quale “legge ha vinto” ([6])? E lo show di quale dottore ascoltate alla radio ([7])?

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

© 2013 Steg, Milano, Italia.
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[1] Nel 197? nella stazione di metropolitana di NHG mi ricordo di aver incrociato Viv Albertine: era molto bella, che fosse una brava chitarrista lo sapevo sin dall’agosto 1978: concerto al Music Machine di The Slits.
Nel suo album solista, The Vermillion Border, fra i ringraziati c’è Mick Jones.
[2] Bella giornata lì ad Ascot, vinsi anche un piazzato in un’altra corsa: champagne!
[3] Incidentalmente: che fine ha fatto il progetto di una versione expanded anche del loro secondo album: N. 10, Upping Street?
[4] Nessun errore cronologico: morte prima, biografia di Chris Salewicz poi.
[5] Ricordate l’immagine della t-shirt di W. Axl Rose “KILL YOUR IDOLS”?
[6] Cfr. “I Fought The Law” (Sonny Curtis).
[7] Cfr. “Capital Radio” (Joe Strummer e Mick Jones).

1 commento:

  1. "Smetteremo presto, non vogliamo entrare nell'ingranaggio. Non me lo vedo proprio un quarto album dei Clash" (Joe Strummer a Caroline Coon, 1977).

    ....ça fait boum.

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