"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



giovedì 6 dicembre 2012

QUELLI CHE NON OSANO (Sniper series - 5)


QUELLI CHE NON OSANO

(Sniper series - 5)

 
In questo blog si fanno i nomi e i cognomi (troppo, penserà sicuramente qualcuno).


Spiace vedere che qualcuno non lo fa per davvero.
Mi riferisco alla Signora Giusi Ferré.
Giornalista, anche titolare di una trasmissione televisiva (la nuova frontiera dei warholiani 15 minuti di celebrità?).

 

La eccentrica nell’aspetto (sdrammatizza? ([1])) corsivista e pretesamente giudice di eleganza ([2]) cosa fa nella sua rubrica intitolata “Buccia di banana” pubblicata su Io Donna (spin-off settimanale del Corriere della Sera)? Spiega chi sono le donne celebri che vestono male, aiutandosi con le relative fotografie.
Lo fa ogni settimana rispetto a 3 o 4 donne, poi segue la sua “promozione” nella pagina successiva, quella pari a mo’ di suspense aggiuntiva, intitolandola “Tocco di classe”.

 

Però mi cade l’occhio sulla rubrica del numero del 1° dicembre 2012 e scopro ben altro, sarà un incidente (una buccia di banana), un caso? Non so.
Gli è che la critica della Signora Ferré attiene i soli abiti delle quattro bocciate: Anna Tatangelo (cantante, che sembra avere un abito addirittura cucito addosso tanto le sta perfettamente), Diane Krüger (attrice, che parrebbe un angelo anche se stesse sgozzando un pollo con i denti) e due signore che non conosco: Darcey Burrell (ballerina) e Ashley Madekwe (attrice).
Ma, guarda un po’: la giornalista non fa il nome di chi ha, rispettivamente, creato quei quattro abiti. Paura di far arrabbiare coloro che quegli abiti hanno disegnato?

Certo Diana Wreeland o Anna Wintour non si sarebbero poste il problema (all’epoca in cui non erano ancora le direttrici delle due testate periodiche che le hanno rese famose).

 

 

                                                                                              Top Shooter

 

 

 

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[1] Aveva una foto a fianco della sua rubrica, poi un ritratto, ora nulla.

[2] Come se bastasse essere la sorella dell’architetto Gian Franco, noto stilista di moda, obiettivamente piuttosto simpatico all’apparenza per via della mole, che usava (è morto) vestire con abiti completi di gilet, e questo è un pregio.

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