"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



giovedì 12 gennaio 2023

LA MORTE (considerazioni contingenti e non originali)

 

LA MORTE

(considerazioni contingenti e non originali)

 

Nota di metodo: queste righe sono contingenti, in riferimento alla morte di Jeff Beck ([1]).

Non hanno pretesa di originalità.

 

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Una mattina ti svegli, consulti un sito informativo e leggi la notizia della morte di Jeff Beck.

Era già capitato, con altro medium, di apprendere della morte di David Bowie, sempre mattina, sempre ancora non pronto per uscire a faticare con la vita, comunque a faticare.

Entrambi deceduti (fuso orario più, fuso orario meno) il 10 gennaio.

Cosa cambia? Cambia che “I did not see it coming”: il secondo (cronologicamente primo) era poco presente, fuori dalle scene dei palchi e faceva notizia ogni sua notizia, il primo l’opposto.

 

Da mesi e mesi, quando mi sveglio di notte cerco elenchi alternativi alla conta delle pecore per riaddormentarmi e fra essi quello, a contrario, dei futuri “caduti” (per me sono caduti in battaglia).

Fra loro non c’era Jeff Beck.

Ecco che arriva il colpo che non ti aspetti ([2]).

 

Chissà come mai, mi è tornata in mente quella cover da lato b di 7” ([3]) de The Jam: “So Sad About Us” ([4]) a commemorare Keith Moon, batterista de The Who.

 

La morte non “livella” nulla se non si ha fede religiosa: un altro muore, tu no; oppure tu muori e gli altri no.

Il che significa che un ateo convinto muore ateo, anche se cercano sempre di convincerti che “alla fine pensava alla possibile esistenza di Dio”.

Gli è che il morente non può più esprimere la sua opinione.

 

Pensare sempre bene dei morti? Beh è un po’ come quando ti dicono che pestare le feci di cane porta bene: da quando ho modo di esprimermi rispondo: “pensa se portasse anche male!”.

Insomma: i bei ricordi sono solo autodifesa, insieme a quel che serve per diluire o sfumare il dispiacere.

 

Certo, l’età di chi sopravvive ha una qualche incidenza sui tempi di, preteso, recupero: quando sei giovane (o ancora quasi) reagisci in fretta, salvo magari elaborare dopo ([5]).

 

Comunque, un piccolo insegnamento (sempre inascoltato), lo ribadisco: non tutti i morti, famosi, sono anche “vostri” ([6]). Quindi l’anno dopo i “part-time orphans” ([7]) sono smascherati anche dalle anime semplici, figuratevi da noi che leggevamo, ascoltavamo, vedevamo i morti anche quando erano vivi.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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[7] Questa è la citazione riferita alla canzone più nota dei TV Personalities: “Part Time Punks”: https://www.discogs.com/release/1093307-Television-Personalities-Part-Time-Punks

E mi riferisco ai professionisti del “nooooo!!” (la grafia è per difetto di enfasi, pretesa) ad ogni morto a commento sui cosiddetti social media.

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