"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



lunedì 4 luglio 2022

L’EQUIVOCO INFANTILE (Peter Pan vs. Antoine de Saint-Exupéry)

 

L’EQUIVOCO INFANTILE

(Peter Pan vs. Antoine de Saint-Exupéry)

 

Desidero rassicurare i lettori: il sottotitolo è pensato, autori e personaggi evocati mi sono noti in scala maniacale ([1]).

 

Il pensiero può essere banale oppure no, e quindi anche queste righe potrebbero essere poche, oppure molte.

 

Il raffronto è fra le rispettive ([2]) opere più importanti dei due autori evocati: James Mattew Barrie e Antoine de Saint-Exupéry. Sintetizzando: Peter Pan e Piccolo Principe ([3]).

 

Sono forzosamente tenuto a ragionare per canoni non mondiali, non ne sarei in grado: quindi posso solo scrivere delle sensazioni e delle deduzioni.

 

Ora pensate alla vita di donnaiolo dell’autore francese e a quella sicuramente meno poligama dell’autore scozzese.

Bene: atteggiamento bonario nei confronti del letterato di Lyon; mentre “contra Barrie” il suo eterno bambino (nemmeno ragazzo inizialmente: un neonato abbandonato o “perduto” ([4])) diviene addirittura una sindrome maschile: forse per la “bigamia” di Peter ([5])?

 

Il Piccolo Principe è il porto sicuro per il libro da regalare ai giovani lettori. Peter Pan fuori dal mondo anglosassone un poco meno.

 

In realtà, la creatura di Saint-Exupéry non è poi così innocente: almeno a pensare alla passione per lui avuta da James Dean e da Orson Welles e da Morrissey ([6]).

 

Insomma, io starei più attento a scagliare la prima pietra. Poi ciascuno può fare le proprie scelte.

 

Io mi schiero con i lost boys e il loro capo, altresì in ragione di un romanzo che (anche a un non-beatlesiano come me) dimostra la eternità tendenziale – cioè il non invecchiare (e come potrebbe?) – di Peter Pan: Jardines de Kensington dell’argentino Rodrigo Fresán ([7]).

Diversamente, il Piccolo Principe lo trovo un poco invecchiato.

 

 

                                                                                                                      Steg

 

 

 

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[1] Basti considerare che mi procurai una banconota fior di stampa da 50 Franchi Francesi in collezione, visto che già scrivo del perdente nel confronto.

[2] In realtà, Barrie ha scritto non poche versioni – con titoli diversi – di “Peter Pan” inizialmente nemmeno personaggio principale, e innanzitutto poi per il teatro.

Per ogni approfondimento rimando al volume che raccoglie la produzione barriana: The Collected Peter Pan a cura di Robert Douglas-Fairhurst, edito da Oxford University Press, 2019.

[3] Petit Prince ma inizialmente pubblicato in lingua inglese come Little Prince. Per completezza l’articolo determinativo precede l’altrimenti nome generico del personaggio.

[4] Continuo a chiedermi se “lost” non sia meglio tradurlo con “perso” come un oggetto smarrito (altra opzione di traduzione).

[5] I personaggi femminili in questione sono Tinker Bell e Wendy Darling.

[7] Inizialmente pubblicato nel 2003.

Una edizione italiana ha avuto poco successo.

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