"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



giovedì 26 dicembre 2019

UN ROMANZO D’AVVENTURA DI ALBERTO ONGARO: o il libro che inventò il personaggio di Hugo Pratt (Steg about Steg Series - 4)


UN ROMANZO D’AVVENTURA DI ALBERTO ONGARO: 
o il libro che inventò il personaggio di Hugo Pratt
(Steg about Steg Series - 4)



Epigrafe dalla prima edizione, mia prima copia


Puntini sulle “i”: leggete bene il sottotitolo del post, che potrebbe essere anche “il libro” che ha costruito la personalità pubblica di Hugo Pratt.

Premessa: Hugo Pratt nasce Ugo Prat, e in qualche tavola giovanile si firma “Pratt Ugo” ([1]).
Ve lo diranno in pochi, questo, lo dice curiosamente un documentario televisivo per il canale Arte: Hugo Pratt- Trait par trait di Thierry Thomas ([2]).

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Un romanzo d’avventura di Alberto Ongaro ([3]) è pubblicato da Mondadori nell’aprile 1970 ([4]), sarà anche vincitore del Premio Campione d’Italia.
In questa edizione, non avrà mai una ripubblicazione.
È un volume con la classica copertina mondadoriana azzurro scuro, titolo in lettere dorate, una sovraccoperta bianca con alette e in copertina una vignetta tratta dall’avventura in cui esordisce Corto Maltese: Una ballata del Mare Salato del 1967 ([5]).
Nel 1970 Pratt non è ancora famoso, tanto che nel suo documentario Thomas lo introduce in viaggio per Parigi alla ricerca di una collaborazione.
Dal frutto di quella, trovata presso la testata Pif, collaborazione, nasceranno le storie brevi del marinaio nato a La Valletta le quali in Italia saranno inizialmente pubblicate in modo non filologico da Mondadori in volume e poi dal mensile Linus.
Ergo, il non ancora Maestro di Malamocco non avrebbe avuto di che lamentarsi, si dovrebbe pensare; invece egli pubblica quasi a tamburo battente Le pulci penetranti ([6]), onestamente invecchiato male, e certamente non aiuta la fatica ongariana ad avere il successo – almeno come long seller – che essa avrebbe meritato.

Occorre attendere l’anno 2008, dunque tredici anni dopo la morte di Pratt ([7]), per vedere l’opera ongariana non di maggior successo ma più ricercata: questa volta i tipi sono di Piemme, con qualche leggera variante anche in termini di paginazione ([8]).

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Sì ma il romanzo?
Beh, a parte un assaggio già in un mio post qui precitato, esso si snoda lungo una notte insonne di Hugo Pratt nell’attesa di una telefonata risolutiva da Londra quanto alla sorte (morte) dell’amico Paco che nell’opera è citato, una volta sola mi pare, con il suo vero nome: Francesco:
La storia si svolge in settembre, la casa di Pratt è a Venezia ([9]) in Calle della Testa, ed egli è dichiarato quarantenne: ma quarantenne alle prese con Una ballata del Mare Malato, oppure con la conclusione di Fort Wheeling ([10])?
La lettura del 1970 (o degli anni settanta, comunque) non rende onore alla messe di riferimenti contenuti nel romanzo: vi è tutto quel Pratt-più-grande-della-realtà che Alberto Ongaro ridisegnerà (se volete “sic”) nella famosa intervista “Una sera con Pratt, l’Orson Welles dei fumetti” ([11]).

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Io la prima copia di Un romanzo d’avventura la recuperai (mio regalo a richiesta?) in ragione della sua recensione sul mensile Linus, probabilmente da parte di Oreste Del Buono che lo definisce un romanzo per lo meno affiancabile senza sfigurare a Under the Volcano di Malcolm Lowry.
Erano tempi in cui si trovavano i libri per anni, prima che fossero posti fuori catalogo.
Quella copia è usurata, ad essa ne sono seguite altre, per più ragioni.
Ho l’impressione che non pochi abbiano sottovalutato questo libro, salvo poi pentirsi e non sentirsela di cercare a caro prezzo una copia della prima edizione (come l’Amico Reali) e, magari, qualcuno si è lasciato passare sotto il naso anche la riedizione del 2008 (a quanto mi risulta l’ultima).
Non c’è chiusura se non che questo post si pone nella “Steg about Steg Series” per ragioni ormai evidenti ai più.
E senza rovinarvi il finale, qui trovate, anche, un finale.

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Finale: il Romanzo si chiude con una immagine che è forse una citazione, ma di cosa non si dice.
Credo di averlo scoperto nel 2019: la citazione è un omaggio a Sherlock Junior: film muto con protagonista Buster Keaton.
Devo la scoperta alla postfazione al romanzo, pubblicato postumo, di Sergio Villa intitolato Wilderness ([12]).


                                                                                                                      Steg


Locandina/manifesto per la prima edizione, collezione privata 

Le tre edizioni a me note




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[1] Ad esempio in quella mezza tavola consistente di sette vignette di cui quella in basso a destra in calce si chiude con la dicitura “Indian Lore”.
[2] Si trova ogni tanto su YT, se siete fortunati in lingua francese, oppure in lingua tedesca.
[4] 292 pagine.
[5] Numeri 1 e seguenti de Il Sgt. Kirk edito da Ivaldi di Genova.
[6] Venezia, Edizioni Alfieri, 1971.
Poi ripubblicato in Francia dapprima come Avant Corto e poi come En Attendent Corto; in Italia come Aspettando Corto. Le riedizioni constano di pagine aggiuntive e altro.
[7] E verosimilmente dopo la abbondantemente avvenuta scadenza del termine massimo ventennale quanto al contratto dell’autore con Mondadori.
La citazione omessa si riferisce agli ammutinati del Bounty.
Di essa vi fornisco la mia scheda editoriale quanto alla prima edizione: “Roma, Archivio Internazionale della Stampa a Fumetti, 25 ottobre 1972, pp. 253, hardcover, formato albo. Acquerello di copertina inedito. Tre introduzioni di: Claudio Bertieri, Pratt e Piero Zanotto accompagnate da acquerelli inediti di Pratt (le prime due) e da copertine a colori di Frontera più una foto di Pratt (la terza); prefazione e fumettografia di Florenzo Ivaldi accompagnata da foto di Pratt”.
[11] Data la non semplicissima reperibilità, pur partendo dalla scheda del compianto Amico, a maiuscola, Roberto Reali, vi fornisco quella, corretta di un refuso di Dominique Petitfaux: Alberto Ongaro, « Una sera con Pratt, l’Orson Welles dei fumetti », L’Europeo, n°43, 25-10-73 (repris dans Gianni Brunoro, Corto come un romanzo, Dedalo, 1984, puis sous le titre « Une soirée avec Pratt » dans Hop !, n°9, 9-76, et 37 bis, 3è trimestre 1985, intégré au texte dans Claude Moliterni, Pratt, Seghers, 1987, et repris dans Corto Maltese littérature dessinée, Casterman, 2006). L’ultima riedizione ha anche una versione italiana, dunque con il testo originale: Hugo Pratt Corto Maltese - Letteratura disegnata, Roma, Lizard, 2006.
[12] Novara, Interlinea, 2019.

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