"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



sabato 10 dicembre 2011

LA MOSTRA “DA BACON AI BEATLES” È MODESTA

LA MOSTRADA BACON AI BEATLES” È MODESTA

La mostra che si può visitare alla “Permanente” di Milano, intitolata “Da Bacon ai Beatles” è modesta.

Comincio dalla copertina di Sticky Fingers di The Rolling Stones che è presentata con una copia bidimensionale, una riedizione di chissà quando, cioè mancante della vera cerniera lampo che ne era parte integrante e giustificante l’intervento di Andy Warhol; faccio presente che esiste anche una ristampa in formato CD con la cerniera, quindi nessuna scusa.

Poco senso ha anche un disco postumo de The Velvet Underground con una (rectius presentato sotto forma della) copertina warholiana scarsamente significativa e verosimilmente frutto dell’ufficio artistico del produttore di fonogrammi che lo pubblicò.
Ciò perché il loro eponimo & Nico esordio con banana sbucciabile ha avuto un numero di edizioni tale da rendere inescusabile anche questa scelta.

Cosa resta? Molto poco in quanto le opere straniere sono conosciute o non molto significative, quelle italiane anche meno (per Mario Schifano, rivolgetevi altrove).

Dato il prezzo del biglietto e la esiguità delle categorie di possibili visitatori aventi diritto a una sua riduzione, sconsiglio la mostra a meno che - come me - non siate degli appassionati di Francis Bacon una cui opera molto bella riesce però ad essere riprodotta nel catalogo della mostra con colori approssimativi.

Eppure quanti “crediti” fra organizzatori e sponsor.
Un’ultima annotazione: inutile anche il sito ufficiale del museo.


                                                                                                                      Steg



© 2011 Steg, Milano, Italia.
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questa opera – incluso il suo titolo – e/o la medesima nella sua interezza può essere riprodotta e/o archiviata (anche su sistemi elettronici) per scopi privati e/o riprodotta e/o archiviata per il pubblico senza il preventivo ottenimento, in ciascun caso, dell’espresso consenso scritto dell’autore.


Nessun commento:

Posta un commento