"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



martedì 24 novembre 2015

I BUZZATI E MILANO


I BUZZATI E MILANO

 

Quando, io milanese, vado ai Giardini Pubblici di solito ci arrivo da Viale Vittorio Veneto, entro dal cancello sull’angolo fra Via Manin e i Bastioni, talvolta mi cade l’occhio su una specie di grotta artificiale, era una gabbia, non ricordo per quali animali. Sto dunque attraversando la zona che era lo zoo. Alla fine si arriva a quella spianata con la fontana (vera trappola per le barche dei bambini, 50 anni fa), subito prima c’è ancora sulla sinistra quella che era la vasca piastrellata delle foche, me la ricordo (con tutto il resto dello zoo) dalle visite negli scorsi anni ’60 con mio nonno.

 

Dalla casa di Dino e Almerina Buzzati si sentiva il verso roco e penetrante delle foche ([1]), lo scrisse almeno in una occasione il giornalista del Corriere della Sera.
Uno degli ultimi loro cani si chiamava Diabolik.
Insomma: i Buzzati erano due veri milanesi, sebbene nati in Veneto.

 

È morta “la” Almerina in questa ultima decade novembrina 2015: una signora che ricordo sempre con una treccia di capelli corvini, abbigliamento quasi immancabilmente con pantaloni (amava molto il colore rosso), un passo corto ma abbastanza spedito. Qualche volta ci si incrociava fra i corridoi del supermarket di Viale Piave, in un paio di occasioni in un locale vicino a casa sua che non esiste più: beveva birra.
Non le ho mai rivolto la parola per educazione: per parlarle del marito? Per carità: a che titolo?
Pensavo fosse immortale, o meglio che almeno per altri vent’anni la avrei comunque vista da qualche parte.
Oggi ho ripreso fra le mani la mia copia di quel volume ponderoso, postumo, che è Pianeta Buzzati: la mia copia è (o meglio era visto che fu venduto) un envoi a un amico francese che reca la sua firma autografa: molto lineare e non dissimile a quella di suo marito nei tondi e nelle zeta.

 

Comunque, quando passate davanti alla Casa Fontana in Viale Vittorio Veneto, se tendete bene l’orecchio ([2]) verso sinistra, si sentono ancora le foche che chiacchierano allo zoo.

 

 

                                                                                                                                  Steg

 

 

 

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[1] Capitava anche con le foche dell’Edinburgh Zoo, almeno nel 1998, dall’albergo ove eravamo alloggiati. 
[2] Sorde le autorità locali quei Giardini hanno dedicato non a Buzzati, ma a Montanelli.

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