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La mannaia del macellaio della celluloide colpisce cieca: cosi la breve sequenza iniziale di Rebel without a Cause viene mutilata con conseguenze gravi ([1]).
"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)
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Retro della “copertina” del 45 giri |
Cofanetto non ufficiale in 23 (ventitré) copie, constante di 7 CD e 3 DVD (non parte della mia collezione) |
COLIN MACINNES: UN (ALTRO) ONE HIT WONDER LETTERARIO?
(Sketches series - 13)
Colin MacInnes è un nome che dice poco ([1]) al
di fuori di milieu di ex ed ex-ex
giovani provenienti da, o per lo meno appassionati di ([2]), stili
e tribù teenageriali.
Nella migliore delle ipotesi, i suoi lettori hanno affrontato tre
romanzi, solitamente partendo da quello che in ipotesi buona è l’unico letto: Absolute Beginners (in Italiano per
quanto ne so ancora tradotto con Principianti
assoluti). Gli altri due sono City Of
Spades che lo precede e Mr. Love And
Justice che gli succede ([3]).
L’eventualità più comune (ma ormai obsoleta) prevede la conoscenza ([4]) del
film ([5])
tratto dal libro e la canzone omonima di David Bowie facente parte della sua
colonna sonora: sempre con il titolo “Absolute Beginners”. Cioè di MacInnes
quasi si ignora l’esistenza.
In un mondo meno popcorn, l’itinerario almeno per gli “ex” fu invece il
seguente: “Absolute Beginners” canzone di The Jam (singolo dell’ottobre 1981 ([6])),
quindi scoperta del romanzo e un po’ di curiosità anche per gli altri due “capitoli”
della cosiddetta trilogia londinese, sebbene, magari, un battesimo letterario è
dato da qualche oscuro studio sui giovani come quelli di Dick Hebdige (prima
che Jon Savage diventasse quello che è) e le bibliografie che li accompagnano.
MacInnes, un bisessuale quando essere omosessuale (o bisessuale) per un
maschio non era di moda ed era anche “illegale” nel Regno Unito ([7]), è
passato alla storia per essere stato uno dei primi autori a scrivere di
gioventù, immigrati e Londra.
Absolute Beginners in
particolare si risolve in un racconto abbastanza aderente alla realtà per
diventare (ecco quindi Paul Weller) un classico dei modernisti di fine anni
settanta del ventesimo secolo.
Il peccato è che alla fine il suo autore è identificato ([8]) con
la sua opera più conosciuta, come se avesse scritto solo quella ([9]).
Certo poteva anche andargli peggio, lo sosterrebbe probabilmente Stewart
Home ricordando Terry Taylor e il suo Baron’s
Court: All Change (tematiche analoghe ma successivo. Eppure … beh dovete
leggere Stewart Home che cita …).
Per i pigri non monolingue: Jerry White http://www.londonfictions.com/colin-macinnes-absolute-beginners.html;
Nick Bentley http://homepages.gold.ac.uk/london-journal/september2003/bently.html.
Per i diligenti: andatevi a cercare Tony Gould.
Per le ace faces (che potevano
non leggere sino a qui): London Blues
di Anthony Frewin.
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