HUGO PRATT E CORTO MALTESE
(senza polemica e con un addendum)
Compulsando i
primi due volumi scritti da Alberto Toso Fei nella serie Ritratti veneziani (), comprati
con riferimento a persone (e personaggi) specifici, ho fatto un paio di
considerazioni.
La prima
accomuna Pratt e il Marinaio de La Valletta.
Una delle
ragioni per cui cominciò a piacermi Corto Maltese è l’aneddoto della linea
della fortuna: siccome mancante se la disegnò con un rasoio da barbiere (
).
Quindi Toso Fei
evoca il fatto che per Corto Maltese esiste una sola regola: “non tradire mai
gli amici”.
Qualcuno, in un
libro affermò che Pratt, invece, aveva delle “amicizie taxi”: a un certo punto lui
pagava la corsa e scendeva …
Su note più
avventurose pensavo a Jesuit Joe (
), un
bel cattivo, e ad Antoine de Saint-Exupéry e, mescolando un po’: sarebbe stata
una bella storia veneziana la biografia di Silvano Maistrello detto (dagli
altri) “Kociss” (
) disegnata da un suo
concittadino (seppur nato a Rimini) anche di sestiere per un poco.
Peccato.
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consenso scritto dell’autore/degli autori.
Vittorio Veneto, De Bastiani
Editing; entrambi del 2018 (le mie copie).
Per ogni approfondimento rinvio ai medesimi.
La lama da barbiere aggiunge
e la lama toglie, se si pensa anche a Salgari (Mishima usò altra arma da
taglio).
Toso Fei, pp. 30-32 del secondo
volume.
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