"Champagne for my real friends. Real pain for my sham friends" (used as early as 1860 in the book The Perfect Gentleman. Famously used by painter Francis Bacon)



lunedì 22 settembre 2014

“WE DON’T NEED ANOTHER ENZO (BIAGI)” (Sniper series - 26)


“WE DON’T NEED ANOTHER ENZO (BIAGI)” ([1])
(Sniper series - 26)

 

Il Foglio mi fornisce l’occasione per una critica intelligente rispetto a una persona noiosa. Si tratta di Giuseppe “Beppe” ([2]) Severgnini.
 
Beppe Severgini è l’Enzo Biagi di questi anni: saggezza da massaia, un po’ di mondo girato (caspita sa l’Inglese … ([3])), profilo non troppo alto in termini di censo, ma abbastanza (è figlio di notaio) e quindi moralmente ineccepibile, poi è di quelli che parla di calcio però non troppo dunque sta simpatico anche alle donne ([4]).
Insomma di quelli che anche se fossero colpiti dalla lebbra la porterebbero in maniera davvero signorile.
 
Ebbene, sul numero del 18 settembre 2014 del quotidiano “di Giuliano Ferrara” un bell’articolo firmato da Alfonso Berardinelli intitolato “Che Domenica bestiale” dedicato ai supplementi  letterari domenicali de Il Sole 24 Ore e del Corriere della Sera.
Cito testualmente (da pagina 4): “Il mio mattino domenicale sta finendo, è già mezzogiorno. Apro la Lettura, supplemento del Corriere, e chi trovo? Beppe Severgnini, che introduce il numero occupando due pagine con un suo decalogo sulla creatività. Per dargli retta bisognerebbe credere che la creatività ce l’abbia in dote. Ma basta leggere i dieci titoletti e capire quanto semplice e felice (o infelice e complicata) sia la vita di questo ragguardevole testimone dei nostri tempi, il quale, per essere creativi, ci consiglia quanto segue: Non improvvisare, Non escludere, Non illudersi, Non sbracare, Non temere, Non copiare, Non forzare, Non distrarsi, Non isolarsi, Non irrigidirsi.
Bene. E dopo tutto questo il risultato qual è? E’ un articolo di Beppe Severgnini” ([5]).
Roba da Nonna Papera, se almeno pubblicasse un ricettario Severgnini.
 
Un lato positivo, però, c’è. Ho finalmente concluso che dovevo comprarmi le non economiche Oblique Strategies di Brian Eno e Peter Schmidt ([6]).
Ogni volta che qualcuno mi chiederà il parere su un autore o un libro che non mi piace risponderò che preferisco le Strategie Oblique, anche a Beppe Severgnini.

                                                                                              Top Shooter
 

 

 

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[1] Ovviamente, il titolo è ispirato alla canzone interpretata da Tina Turner “We Don’t Need Another Hero” (di Terry Britten e Graham Lyle).
La parola fra parentesi è, come sanno i lettori affezionati del blog, il mio omaggio a quei titoli di canzone di cui una parte è fra parentesi.
[2] Che fa “tanto simpatico!”.
[3] La lingua più semplice del mondo da apprendere. Provate il Tedesco o anche solo lo Spagnolo quando arrivate a lo “estilo indirecto”.
[4] Amico di Daria Bignardi, epitome del “corretto”.
[5] Ringrazio il sito https://rassegnastampapagineculturali.wordpress.com/, che mi ha permesso di non dover ricopiare a mano dalla mia copia la citazione.

2 commenti:

  1. Severgnini? Ussignur, la quintessenza della mediocrità provinciale all'italiana. :-)

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  2. Top Shooter, allora ti devo fare vedere le cartoline che mi scriveva una decina d'anni fa, e magari raccontarti qualche serata con lui alla Comuna Baires in Milano tra il 2002 e il 2003. Roba da connoisseurs.

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